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01 FEBBRAIO 2022

Come diventare manager: studi e competenze più richieste nel 2024

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Cosa vuoi fare da grande?

Stare al passo con i tempi, saper prendere decisioni nei momenti di stallo, apprendere in maniera continuativa, osservare e osare. Queste sono solo alcune delle virtù che rispondono a una delle domande più frequenti nel mondo del lavoro: come diventare manager? Quella del manager aziendale è, infatti, una delle professioni più ambite e remunerative nel panorama economico odierno, e tale ruolo aziendale gode di un forte prestigio in qualsiasi contesto lavorativo, pubblico, privato o governativo che sia. L’Università LUM, punto di riferimento per la formazione manageriale in Italia e forte dell’esperienza sul campo dei suoi docenti, è pronta a fornirvi la risposta. Ecco la guida completa destinata a professionisti, studenti e futuri studenti per ambire a una brillante carriera nel top management delle imprese nel mondo. Take note!

Cosa fa il manager di un’azienda?

Il manager, o dirigente d’azienda, è una figura professionale con un forte potere decisionale, che lavora in aziende, enti pubblici o privati. È in questi contesti che detiene la responsabilità e l’obbligo di definire, pianificare e perseguire determinati obiettivi di business per la propria azienda. La pandemia che stiamo affrontando da oltre due anni ha, infatti, comportato epocali processi di evoluzione e trasformazione delle aziende, accentuando l’importanza dei ruoli di vertice e del top management nella corretta gestione delle imprese.

Le 5 funzioni manageriali di Henry Fayol

Stando alle nozioni di teoria del management, le cui basi scientifiche sono state gettate dall’esperto francese Henri Fayol, un manager o dirigente esercita principalmente 5 mansioni:
  1. Pianificazione: cerca di comprendere il presente e di anticipare il futuro, predisponendo piani d’azione nel breve, medio e lungo termine;
  2. Organizzazione: predispone al meglio le risorse umane, strumentali e tecnologiche dell’organizzazione;
  3. Guida: si assicura del corretto funzionamento delle azioni e dei processi dell’organizzazione, verso l’obiettivo comune;
  4. Coordinamento: il cosiddetto people management, ovvero tutte le attività legate alla valorizzazione, armonizzazione e gestione delle risorse umane presenti nel proprio team;
  5. Controllo: si assume la responsabilità di misurare le performance e di lavorare in accordo alle regole e agli obiettivi stabiliti.

Cosa studiare per diventare un manager di successo?

Il punto di partenza per aspirare alla carriera manageriale è quello di investire in una solida formazione universitaria. Non esiste una vera e propria laurea per diventare manager, ma alcuni corsi di studio garantiscono una maggiore propensione verso il management d’azienda. L’offerta formativa dell’Università LUM Giuseppe Degennaro è strutturata sui più moderni e innovativi corsi di laurea, offrendo un approccio concreto alle competenze da acquisire per ricoprire un ruolo di prestigio. Alcuni esempi? I percorsi di studio delle nostre facoltà di economia, giurisprudenza e medicina sono fedeli alle dinamiche odierne del mondo del lavoro e garantiscono l’acquisizione di skills manageriali e di economia aziendale avanzate. L’insegnamento è fortemente basato su metodologie didattiche learn-by-doing e attività di tutoraggio professionale in itinere. E non solo! Il nostro piano di studi è arricchito dall’alta formazione post lauream offerta dalla LUM School of Management, la più grande e affermata istituzione del Sud Italia. Curioso di intraprendere la tua scalata verso i mestieri più ambiti e remunerati sul mercato?

Come diventare manager: 12 competenze più richieste per il 2024

Non tutti sono portati a una carriera da manager di successo: oltre agli studi specifici di settore necessari e alla padronanza dell’arte del management, servono accentuate competenze interpersonali, spesso innate nel carattere di una persona. Molte riguardano la propria personalità e sfera emotiva, altre fanno riferimento al modo in cui si approcciano il lavoro e le persone intorno a sé. Ecco di seguito le skills imprescindibili per i manager del futuro.

1. Leadership e mentoring

Manager fa rima con leader. L’arte di saper ispirare il proprio gruppo di lavoro, agendo come un mentore verso il conseguimento di un obiettivo comune, è fondamentale se si ambisce a una carriera di successo. Un manager d’azienda fa sentire importanti i propri collaboratori, dando loro l’esempio e responsabilizzandoli con importanti atti di fiducia. Non è il più forte, ma è colui che rende gli altri più forti, valorizzandone la crescita.

2. Empatia

Essere empatici è una dote fondamentale che permette a un leader di successo di entrare in armonia con le persone intorno a sé; in ambito aziendale aiuta a comprendere le esigenze dell’azienda, dei colleghi e dei clienti, costruendo relazioni sociali solide basate sull’ascolto e sul dialogo costruttivo.

3. Motivational speaking

Significa approcciarsi all’altro in modo credibile, persuasivo e ottimista, ispirando competenza e fiducia; è, innanzitutto, la dote di credere nei propri mezzi e in quello per cui si lavora, per poi imparare a trascinare tutti con il proprio entusiasmo.

4. Intelligenza emotiva

L’abilità di identificare e gestire le proprie emozioni e quelle di chi sta intorno, imparando ad avere consapevolezza di sé e degli effetti che i propri gesti e parole possono avere sugli altri. Un manager con questa sensibilità è dotato di un forte autocontrollo, razionalizza gli impulsi ed è sempre pronto ad ascoltare con il cuore, a ragionare lucidamente secondo logica.

5. Pianificazione e focus

Essere un manager significa restare sempre focalizzato sui propri obiettivi, senza distrazioni, effettuando una pianificazione efficace delle strategie atte a conseguirli. Allo stesso modo imprescindibili sono le competenze amministrative e finanziarie, che aiutano a gestire risorse umane, strumenti e budget aziendali al meglio, senza sprechi e orientandosi all’investimento nel tempo.

6. Conflict management

Saper creare un clima sereno in azienda significa lavorare insieme attenendosi ai principi di collaborazione, positività, disponibilità reciproca, educazione e rispetto; è fondamentale saper assorbire la tensione, imparando a sfruttare un possibile conflitto come una nuova e costruttiva opportunità di crescita collettiva.

7. Up-to-date mindset

È un’altra caratteristica fondamentale per una figura manageriale, che deve dimostrare propensione al cambiamento, curiosità e voglia di imparare in modo continuativo, stando al passo con i tempi soprattutto in ambito tecnologico.

8. Time management e prioritization

La capacità di saper gestire il proprio tempo, saper pianificare a lungo tempo e organizzare il lavoro nei modi e tempi giusti, con pragmatismo. All’interno di un mondo ultra connesso e dinamico e nell’ottica di un approccio al lavoro ormai multitasking, è il saper disporre elementi, attività o progetti in ordine di priorità l’uno rispetto all’altro, mantenendo un approccio fortemente deadline-oriented.

9. Feedback is a gift

Every feedback matters! Saper dare giudizi costruttivi e accettare il parere altrui, di qualsiasi natura esso sia, è importantissimo per migliorare professionalmente e personalmente, aiutando anche chi ci circonda. Il tutto mantenendo toni e atteggiamenti costruttivi, dando il giusto merito a un successo e una parola di supporto in caso di un errore.

10. Delegazione del lavoro

Un vero manager sa cogliere le peculiarità dei propri dipendenti o collaboratori, assegnando a ognuno l’ownership di un particolare task e assicurandosi che tutti abbiano ben chiaro il lavoro da svolgere e i rispettivi tempi. Delegation significa raggiungere un obiettivo suddividendolo in attività e task minori, gestibili più facilmente nell’effort e portati avanti in modo interdipendente.

11. Decision making

Come un deus ex machina, un dirigente aziendale che si rispetti sa emergere dalle situazioni di stallo e incertezza, assumendosi il rischio di prendere importanti decisioni e di cambiare assetto in corso d’opera.

12. Curiosità e creatività

Stando a studi recenti, anche la curiosità è una delle competenze manageriali del futuro e si presenta come un’attitudine sempre più ricercata dalle aziende. Il desiderio continuo di sapere, vedere e scoprire, unite a un mindset creativo, possono tornare utili ai manager del futuro. In che modo? Per migliorare la retention dei dipendenti, creare ambienti di lavoro più innovativi, migliorare le performance e guidare l’impatto aziendale.

Business English? Yes, of course!

Conoscere e padroneggiare la lingua inglese è, ovviamente, uno dei requisiti base in qualsiasi contesto accademico, prima che lavorativo. Essere manager in un’impresa pubblica o privata significa affrontare quotidianamente questioni di carattere internazionale, impiegare un lessico professionale specifico e interfacciarsi con stakeholders da tutto il mondo. Apprendere nozioni di business english aiuta, inoltre, ad ampliare i propri orizzonti cognitivi e ad accrescere la propria autorevolezza. Hai già dato un’occhiata al centro linguistico del nostro Ateneo?

Quali sono i tipi di manager più diffusi nelle aziende?

Più avanzate saranno le competenze che saprai padroneggiare, più prestigiose saranno anche le opportunità professionali da accogliere. Esistono diversi tipi di management e ognuno acquisisce peculiarità professionali in base al settore in cui si opera, alle dimensioni dell’azienda e alle attività specifiche. Generalmente, la distinzione delle funzioni nella direzione aziendale avviene in base al grado di responsabilità e di autorità ricoperto:
  • Top Manager, o senior manager, comprende un numero ristretto di persone (ad esempio CEO, CMO, CFO, COO) che esercita funzioni di alta direzione, mantenendo responsabilità e autorità su tutta l’azienda;
  • Direttore, o middle manager, gode di responsabilità e autorità su singole unità organizzative dell’azienda, occupando una posizione di mediazione fra l’alta dirigenza e il livello operativo;
  • First Line Manager, supervisiona il lavoro delle risorse non manageriali.
In linea generale, man mano che si avanza nella propria carriera, il tempo dedicato alle funzioni operative tenderà a diminuire, ma aumenteranno gli oneri e gli onori delle decisioni in materia di pianificazione, organizzazione e controllo. LAVORI DEL FUTURO: SEI PRONTO A METTERTI IN GIOCO?

Un dirigente aziendale può guadagnare oltre 100.000 € all’anno

Uno dei principali motivi che avvicina studenti e professionisti ambiziosi alla carriera manageriale in Italia è certamente l’aspettativa di guadagno che deriva da questa professione. Non è facile effettuare una stima precisa dello stipendio di un manager: la retribuzione annua lorda può variare in base alla regione in cui si lavora, alla grandezza dell’azienda, all’industry di riferimento e all’anzianità del lavoratore. Ma vediamo a grandi linee quanto guadagna un manager in Italia (dati Manageritalia):
  • Dirigente aziendale: € 104.266 all’anno;
  • Quadro: € 53.217 euro all’anno;
  • Impiegato: € 30.217 euro all’anno.
Riassumendo, lo stipendio medio mensile può aggirarsi intorno ai 4.000 euro se si lavora in aziende molto grandi, intorno ai 2.500 euro se si opera in aziende più piccole.

Come crescere nella propria carriera?

Nonostante le innegabili ripercussioni economiche che la crisi pandemica ha comportato in quasi tutti i settori, la richiesta di esperti di management è in crescita: i dati sul mercato manageriale lo confermano, testimoniando per il 2020 una crescita del +0,2% nel numero dei quadri e un +0,6% per i dirigenti. Cavalcare questo trend può risultare vantaggioso per dare una spinta al proprio futuro lavorativo: come fare allora per crescere professionalmente e raggiungere i propri obiettivi? Ecco alcuni consigli:
  1. non smettere mai di studiare e di investire nella tua formazione in modo continuativo;
  2. apprendi, ascolta e impara da chi ha più esperienza di te;
  3. mostra iniziativa, fai il primo passo e mantieni sempre un atteggiamento curioso;
  4. comprendi i tuoi punti di forza e le tue lacune professionali, con un’attenta autovalutazione;
  5. ask for feedback, solo così potrai capire in che direzione stai andando nel tuo lavoro;
  6. fai una pausa, ogni tanto, e concediti del tempo per coltivare anche il tuo benessere fisico e psicologico.
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