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Dottorato in Teoria Generale del Processo – Ciclo XLI

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Data: 19.07.2024

È in corso l’accreditamento del XLI Ciclo. All’esito positivo della procedura di accreditamento si procederà alla pubblicazione del Bando di Ammissione.
Fac-simile della domanda

Descrizione del Progetto

Il progetto formativo del Dottorato si caratterizza per il suo carattere interdisciplinare, fondato sull’idea di indagare – in un contesto unitario e diversificato al tempo stesso – gli istituti processuali nella loro multiforme disciplina nei diversi settori dell’ordinamento italiano.

A fondare e giustificare tale nuova impostazione degli studi processuali è la matrice comune rappresentata dai principi costituzionali sulla giurisdizione, sulla magistratura e sui giudici speciali.
Principi corrispondenti si trovano anche nelle principali fonti internazionali e sovranazionali, in particolare nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 47) e nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (art. 6), il che consente di ampliare l’orizzonte oltre i confini nazionali, verso l’ordinamento dell’Unione europea e i singoli ordinamenti degli Stati europei.

Da qui la necessità di indagare e far emergere la concezione unitaria della “giurisdizione-giustizia”, uno dei portati di maggior rilievo della nostra Carta costituzionale, che si riflette sulla disciplina concreta dei singoli processi giurisdizionali (amministrativo, civile, penale, tributario e contabile).

Una parte delle attività didattiche è strutturata su cicli di seminari interdisciplinari.
Ai seminari (almeno 4 per ciascun anno accademico) partecipano tutti i dottorandi e trattano temi interdisciplinari, scelti dai docenti delle diverse aree, approfonditi ed esposti dai dottorandi stessi.
I seminari sono elemento di valutazione in sede di ammissione all’anno successivo e alla prova finale.

Il dottorato si caratterizza, altresì, per una impostazione multi-curriculare, finalizzata a consentire una formazione analitica nelle singole discipline.
Si considera sia:

  • la normativa processuale nei diversi settori di interesse,
  • sia i profili di diritto sostanziale su cui incide il fenomeno processuale,
  • sia la prospettiva della comparazione storica,
  • sia la prospettiva filosofica, con riguardo alla teoria generale del diritto.

A tal fine, altra parte delle attività didattiche è strutturata su cicli di lezioni relative agli insegnamenti nei settori scientifico-disciplinari del Dottorato, coerenti con gli obiettivi formativi del corso:
GIUR-01/A – Diritto privato
GIUR-02/A – Diritto commerciale
GIUR-05/A – Diritto costituzionale e pubblico
GIUR-06/A – Diritto amministrativo e pubblico
GIUR-07/A – Diritto e religione
GIUR-08/A – Diritto tributario
GIUR-11/B – Diritto pubblico comparato
GIUR-12/A – Diritto processuale civile
GIUR-13/A – Diritto processuale penale
GIUR-15/A – Diritto romano e Fondamenti del diritto europeo
GIUR-16/A – Storia del diritto medioevale e moderno
GIUR-17/A – Filosofia del Diritto

Sono previste, inoltre, attività di perfezionamento linguistico e informatico.

Il dottorato offre:

  • soggiorni di ricerca in Italia (media di 2 mesi),
  • soggiorni di ricerca all’estero, presso Università con accordi di collaborazione, inclusa la mobilità Erasmus e accordi di co-tutela.

È prevista una prova intermedia semestrale, durante la quale ogni dottorando relaziona allo stato di avanzamento della propria ricerca davanti a una commissione di tutor.
Alla fine di ogni anno accademico è previsto l’esame di ammissione all’anno successivo (1° e 2° anno) e alla prova finale (3° anno), che consiste in una prova orale fondata su relazioni dei dottorandi e dei tutor.

Gli obiettivi formativi del dottorato sono pienamente coerenti con le idee-guida del progetto.
La formazione verterà su:

  • tematiche di base (principi costituzionali del processo, giurisdizione, istruttoria, impugnazioni),
  • tematiche specialistiche per ogni disciplina inclusa nel progetto.

Il dottorato fornisce:

  • conoscenza specialistica della normativa processuale,
  • approfondimenti su profili sostanziali (es. crisi d’impresa, arbitrato civile e commerciale),
  • storia degli istituti processuali e sostanziali,
  • teoria generale del diritto e sua applicazione allo studio del processo.

Esempi di moduli:

  • Diritto processuale civile: basi teoriche e pratiche delle questioni processuali più attuali.
  • Diritto processuale penale: evoluzione normativa e giurisprudenziale, con riferimenti ai principi sovranazionali.
  • Diritto processuale amministrativo: unicità della giurisdizione-giustizia, analisi normativa, dottrinale, giurisprudenziale e comparata.
  • Diritto privato: studio approfondito del rapporto tra legge e giudizio.
  • Diritto romano: il processo privato romano dalle origini all’età giustinianea.
  • Storia del diritto medievale e moderno: storia della giustizia e del processo tra XVIII e XX secolo.

In tutte le aree disciplinari, l’obiettivo è:

  • rafforzare le conoscenze di base,
  • acquisire conoscenze specialistiche,
  • sviluppare capacità critica,
  • utilizzare tecniche di problem solving e una metodologia di ricerca adeguata,
  • acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro.

Il dottorato mira a far acquisire adeguate conoscenze nel linguaggio giuridico, con riferimento alle tecniche processuali, anche negli ordinamenti stranieri e sovrastatali.
Sono previsti:

  • corsi base di inglese,
  • corsi avanzati di linguaggio giuridico nelle aree processuali e correlate.

I dottorandi potranno utilizzare l’aula informatica, con supporto tecnico, per l’uso delle banche dati giurisprudenziali e dottrinali, italiane e straniere.

Infine, il dottorato intende incentivare collaborazioni con istituzioni pubbliche e private, italiane e straniere, e promuovere la pubblicazione dei risultati, sottoponendo l’opera alla valutazione della comunità scientifica internazionale.

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Attività didattica disciplinare e interdisciplinare

A) Cicli di lezioni negli insegnamenti ad hoc previsti nell’iter formativo. L’attività didattica è strutturata, da un lato, su cicli di lezioni relative agli insegnamenti nei dodici settori scientifico-disciplinari che compongono il dottorato e che sono coerenti con gli obiettivi formativi del corso (in ordine progressivo per numero di SSD):

  • GIUR-01/A – Diritto privato

  • GIUR-02/A – Diritto commerciale

  • GIUR-05/A – Diritto costituzionale e pubblico

  • GIUR-06/A – Diritto amministrativo e pubblico

  • GIUR-07/A – Diritto e religione

  • GIUR-08/A – Diritto tributario

  • GIUR-11/B – Diritto pubblico comparato

  • GIUR-12/A – Diritto processuale civile

  • GIUR-13/A – Diritto processuale penale

  • GIUR-15/A – Diritto romano e Fondamenti del diritto europeo

  • GIUR-16/A – Storia del diritto medioevale e moderno

  • GIUR-17/A – Filosofia del Diritto

La verifica finale dell’apprendimento per ciascun insegnamento e per ciascun anno viene fatta nel corso dell’esame di ammissione dei dottorandi all’anno successivo (nel 1° e 2° anno del ciclo) e alla prova finale (nel 3° anno del ciclo), che consiste in una prova orale nella quale i dottorandi discutono degli argomenti trattati nei diversi insegnamenti, al fine di dimostrare non soltanto le conoscenze acquisite, ma anche la capacità di analizzare criticamente gli istituti di riferimento. In ciascun anno del corso di Dottorato viene effettuata una verifica intermedia (semestrale), che ha ad oggetto lo stato di avanzamento delle attività di ricerca, il cui esito concorre alla valutazione dell’esame di ammissione all’anno successivo e alla prova finale.


B) Cicli di seminari interdisciplinari. Nel corso di ciascun anno accademico vengono organizzati almeno 4 seminari interni al dottorato, ai quali partecipano tutti i dottorandi. I seminari hanno ad oggetto temi interdisciplinari, scelti a rotazione dai docenti delle varie aree, che vengono previamente comunicati ai dottorandi che li approfondiscono e poi li espongono nel corso del seminario, offrendo in tal modo la peculiare prospettiva della propria area di interesse ed aprendosi al confronto con quelle delle altre aree. I seminari rappresentano anch’essi elemento di valutazione dei dottorandi in sede di ammissione all’anno successivo e alla prova finale.


C) Convegni, seminari, incontri di studio. Nel corso di ciascun anno vengono poi organizzati, convegni, incontri di studio e seminari su temi di rilevante interesse, sia attinenti a singole aree sia temi comuni a più aree del dottorato, con la partecipazione di docenti di altre università italiane e straniere, e di esperti e/o professionisti di elevato livello scientifico.


D) Soggiorni di ricerca. Attraverso una rete di collaborazione con altre università italiane, il dottorato offre agli studenti la possibilità di effettuare soggiorni di ricerca in Italia, presso tali università, per un periodo medio previsto di mesi due.

Il dottorato offre altresì la possibilità di effettuare soggiorni di ricerca all’estero, presso università con le quali la LUM ha stipulato accordi di collaborazione per la mobilità Erasmus di studenti e docenti, accordi di co-tutela nonché accordi quadro tra Dottorati per la mobilità di dottorandi e docenti.

Roberto MARTINO
Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara – Coordinatore

Mirko ABBAMONTE
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Francesco ALICINO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Caterina Luisa APPIO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Simona ATTOLLINO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Antonio BARONE
Università di Catania

Alessio BONAFINE
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Fabiola CIMBALI
Università di Catania

Nicola CIPRIANI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Annalisa DI GIOVANNI
Università di Salerno

Vincenzo DONATIVI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Francesco FOLLIERI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Aniello MERONE
Università Europea – Roma

Angelo Giuseppe OROFINO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Salvatore RANDAZZO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Francesco RICCI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Natalia ROMBI
Università di Udine

Gianfranco STANCO
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Antonello TARZIA
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Gianluca TRACUZZI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Francesco VERGINE
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Altri componenti:

Marcos Almeida CERREDA
Università di Santiago de Compostela

Nicolò POLLARI
Università LUM “Giuseppe Degennaro”

Programma attività didattiche

Il programma di Diritto processuale civile ha ad oggetto lo studio delle diverse forme attraverso cui viene impartita la tutela giurisdizionale in ambito civile, attraverso un approccio che favorisce, ove possibile, l’interdisciplinarietà, la comparazione giuridica e l’internazionalizzazione.
Più nel dettaglio, il modulo si pone l’obiettivo di fornire le necessarie basi teorico-dottrinali e pratico-giurisprudenziali per poter affrontare le questioni processuali che, nell’attuale panorama, suscitano maggiore attenzione tra gli studiosi e gli operatori giudiziari, con l’obiettivo di comprendere e recepire a pieno il fenomeno processuale, soprattutto nella sua dimensione evolutiva.

Gli approfondimenti verteranno principalmente sulle seguenti aree tematiche:

  • la giurisdizione e gli altri presupposti processuali

  • i poteri, i doveri e la responsabilità del giudice

  • i principi e le garanzie processuali delle parti nella prospettiva costituzionale e internazionale

  • lo svolgimento del giudizio ordinario di cognizione

  • le impugnazioni

  • la tutela giurisdizionale differenziata

  • le tutele esecutive e cautelari

  • la normativa europea sul processo civile

  • l’arbitrato e le Alternative Dispute Resolution

  • la comparazione dei principali modelli processuali in Europa e nel mondo

  • l’applicazione e l’interpretazione delle norme processuali alla luce del c.d. “diritto vivente”

Esaminerà in chiave critica la novella, analizzando la valorizzazione della digitalizzazione del processo e gli istituti volti a ridurre la domanda di giustizia penale.
Occorrerà verificare da un lato l’incidenza degli interventi diretti al ripensamento del sistema sanzionatorio penale, con particolare riferimento al tema della giustizia riparativa, dall’altro il mantenimento delle garanzie del “giusto processo” in tutte le fasi del procedimento.
Si privilegiano tematiche oggetto di recenti modifiche, in parallelo con l’evoluzione degli orientamenti giurisprudenziali, anche in tema di misure di prevenzione, approfondendo in una logica di sistema i principi che regolano le forme e il rito penale, con riferimento alle interferenze con gli altri processi.

Si analizza:

La disciplina delle indagini dopo la Riforma Cartabia, con speciale riferimento a tutte le vicende relative alla notizia di reato
Udienza predibattimentale nel rito monocratico
Giustizia riparativa e pene sostitutive
Ragionevole durata del giudizio tra l’abuso del processo e i diritti difensivi
Intercettazioni e captatore informatico
Natura ed epiloghi della nuova udienza preliminare
Giudice penale e diritti fondamentali: principio di legalità probatoria
Formazione della prova, regole di accertamento e canoni del contraddittorio
Atti irripetibili: la circolazione probatoria, gli accertamenti tecnici irripetibili e la irripetibilità sopravvenuta
Particolare tenuità del fatto, messa alla prova e condotte riparatorie
Dal concordato in appello al meccanismo di rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appello
Il giudicato ed i suoi effetti: efficacia extrapenale del giudicato e ne bis in idem
Revisione del giudicato penale e il rapporto con i principi della Corte EDU
Mandato di arresto europeo e ordine europeo di indagine
Misure di prevenzione e provvedimenti patrimoniali

Il programma di Diritto amministrativo è anzitutto volto a studiare gli strumenti di tutela offerti al cittadino per difendersi dagli atti adottati dalla pubblica amministrazione.
Visto lo stretto collegamento tra norme di diritto sostanziale e norme di diritto processuale, si dedicherà anche molta attenzione – oltre che agli istituti processuali – agli istituti sostanziali, quando maggiormente collegati con il profilo giustiziale.

L’indagine sarà effettuata ponendo grande interesse ai caratteri evolutivi degli istituti, giacché l’evoluzione tecnologica in atto ha già apportato cambiamenti al diritto processuale e ne apporterà di ulteriori.
L’indagine sarà condotta anche attraverso un’analisi comparatistica, volta a cogliere come le evoluzioni in atto attecchiscono nei differenti paesi, soprattutto in quelli che, per tradizioni culturali e giuridiche, risultano più proficui da comparare con l’Italia.

Pertanto, mediante un approccio critico alle problematiche, fondato su l’evoluzione normativa e giurisprudenziale, filtrate attraverso l’apporto dottrinario, si perseguirà l’obiettivo finale di favorire la piena comprensione delle peculiarità del processo amministrativo, pur nella maturata consapevolezza della unicità della “giurisdizione-giustizia”.

Gli approfondimenti verteranno principalmente sulle seguenti aree tematiche:

  • La giustizia amministrativa in Italia

  • Giusto processo e diritto amministrativo

  • L’effettività processuale

  • Il sistema delle azioni nel processo amministrativo

  • Le forme della tutela

  • L’istruttoria nel processo amministrativo

  • L’appello ed i mezzi di impugnazione straordinaria

  • Il giudicato amministrativo “a formazione progressiva”

  • I riti speciali

  • L’e-justice

  • L’influenza del diritto europeo sul processo amministrativo italiano

  • La patologia dell’atto

  • I silenzi della pubblica amministrazione

  • La motivazione dei provvedimenti

Il programma di Diritto costituzionale si articola in due principali filoni:
i fondamenti costituzionali delle garanzie processuali;
l’analisi dei principi e delle regole che disciplinano il funzionamento della giustizia costituzionale.

In entrambi i casi si terrà conto della prospettiva delle relazioni interordinamentali, che si congiungono con la valenza dello studio della Costituzione, oggi più che mai assunta al più giuridico dei documenti politici e al più politico dei documenti giuridici.
Ciò porta a focalizzare l’attenzione su:

  • le funzioni soggettive e oggettive della giustizia,

  • le prassi processuali che, in diversa misura, si riflettono nei “tipi” di giudizio,
    in una continua oscillazione tra protezione del singolo e questioni di interesse generale.

Si osserverà l’impatto dell’evoluzione della disciplina processuale, in particolare del processo costituzionale, alla luce della circolazione dei modelli, cui la Corte costituzionale italiana ha recentemente mostrato maggiore apertura (es. caso Cappato).

Gli ultimi approdi interpretativi indicano un generale ripensamento di alcune categorie del giudizio di legittimità costituzionale, considerate ora anche in rapporto con profili sostanziali del diritto.

Il programma si sviluppa principalmente sulle seguenti tematiche:

  • i fondamenti costituzionali delle garanzie processuali

  • i fondamenti costituzionali dell’ordinamento giudiziario

  • l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e degli organi giurisdizionali

  • il gioco delle “tre Corti” (ordinarie, costituzionale e sovrastatali)

  • origini, definizione e modelli della giustizia costituzionale

  • garanzie d’indipendenza della Corte costituzionale

  • regole di organizzazione e di funzionamento

  • i giudizi di legittimità costituzionale delle leggi

  • i conflitti di attribuzione

  • il giudizio sull’ammissibilità del referendum

  • il giudizio penale costituzionale

Il modulo persegue, attraverso accurata opera di ricerca, l’obiettivo di delineare, in chiave storico-evolutiva e prospettica, il peculiare atteggiarsi dei rapporti tra processo civile, penale, amministrativo e procedimento e processo tributario.
Ciò soprattutto alla luce di significative criticità, dapprima enucleate dalle non univoche impostazioni ermeneutiche recepite nella prassi applicativa, che hanno costituito oggetto di aspro confronto nella dottrina e di distoniche pronunzie giurisprudenziali e che, solo successivamente, sono state trasfuse in reiterate remissioni alla Corte Costituzionale degli aspetti maggiormente controversi.
Il fine è l’individuazione di meccanismi e sistemi di raccordo procedimentale propri e meno suscettibili di confliggenza, approfondendo, ad esempio, quello della c.d. “pregiudiziale invertita”, unitamente ad altri.

Gli approfondimenti verteranno principalmente sulle seguenti aree:

  • La giurisdizione tributaria

  • La c.d. “quinta magistratura tributaria”

  • Il ricorso in materia tributaria

  • Il reclamo, la mediazione e la conciliazione: effetti e conseguenze

  • Le impugnazioni nel processo tributario

  • La sospensione dell’atto impugnato e la conciliazione giudiziale

  • L’onere della prova, il regime delle prove e i poteri istruttori del giudice tributario

  • L’esecuzione delle sentenze, il giudicato ed i provvedimenti cautelari

  • Il processo telematico

  • La sezione civile tributaria della Corte di Cassazione

  • L’applicabilità degli istituti predittivi a seguito della riforma del processo civile

La recente entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza pone lo studioso di fronte alla necessità di destreggiarsi in un contesto normativo che, accanto alla trasposizione, per alcuni istituti, fedele della “vecchia” disciplina contenuta nella legge fallimentare, si confronta con strumenti di regolazione della crisi d’impresa innovativi.
La pletora degli strumenti a disposizione dell’imprenditore si è difatti allargata, con l’aggiunta di meccanismi di regolazione che dovrebbero spingere l’imprenditore, anche minore, a intervenire molto prima che la crisi o l’insolvenza si manifestino.
In questa prospettiva, emerge altresì l’importanza dello studio della nuova disciplina che impone l’allestimento di assetti organizzativi, nella prospettiva di prevenire il rischio di crisi o d’insolvenza.

Gli approfondimenti verteranno principalmente sulle seguenti aree tematiche:

Assetti organizzativi, amministrativi e contabili in funzione della prevenzione della crisi
Fattori ESG nella (prevenzione della) crisi d’impresa
Composizione negoziata della crisi d’impresa, concordato semplificato e segnalazioni per la anticipata emersione della crisi
Procedimento unitario per l’accesso agli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza e alla liquidazione giudiziale
Strumenti di regolazione della crisi
Concordato preventivo con continuità aziendale
La finanza “nuova” erogata nella crisi d’impresa
Il curatore come gestore dell’impresa in liquidazione giudiziale
Le disposizioni penali del Codice della crisi d’impresa
Le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento

Il programma ha l’obiettivo di analizzare i principi e le regole che disciplinano le relazioni fra Stato e confessioni in ambito di diritto processuale.
Si soffermerà sulla richiesta delle confessioni a essere riconosciute nell’arena pubblica con un certo grado di indipendenza giurisdizionale.
Per l’Italia, l’esempio è fornito dalla delibazione di sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale.
Per altri Stati occidentali – come gli USA, il Canada e il Regno Unito – l’attenzione si focalizza sui Muslim Arbitration Tribunals facenti capo a gruppi normatori confessionalmente orientati.
Si tratta di vere e proprie macchine processuali che, nel quadro delle regole sugli arbitrati o addirittura in modo non ufficiale (v. le Sharia Councils nel Regno Unito), producono Alternative Dispute Resolutions (ADR) religiose.
D’altra parte, il Programma cercherà di testare il grado di aconfessionalità dei filoni giurisprudenziali riguardanti le materie bioeticamente rilevanti.
Dai fronti laici e religiosi, le vediamo riversarsi nei dibattiti incentrati sul ruolo e sull’esegesi delle disposizioni costituzionali.

Il programma si sviluppa principalmente sulle seguenti tematiche:

  • Natura giuridica del processo canonico

  • I presupposti processuali nel diritto canonico

  • I tipi di processo canonico

  • Giurisdizione e potestà giudiziale

  • I soggetti del processo canonico

  • L’esercizio dell’ufficio giudicante nel processo canonico

  • La delibazione di sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale

  • L’evoluzione della giurisprudenza in tema di delibazione

  • I tribunali religiosi

  • Il caso dei Muslim Arbitration Tribunals e delle Sharia Councils

  • I giudici statali ed ecclesiastici di fronte alle materie eticamente e religiosamente rilevanti

Certamente, ecco il testo con le parole chiave in grassetto:

Il programma di Storia del diritto medievale e moderno ha come obiettivo l’approfondimento dei caratteri della storia della giustizia e del processo tra ascendenze medievali, proiezioni moderne e orizzonti contemporanei.

L’utilizzo della prospettiva diacronica permetterà di cogliere, in particolare, gli itinerari della giustizia dallo Stato giurisdizionale di Antico Regime allo Stato di diritto, e dallo Stato costituzionale di diritto alle forme contemporanee di Stato giurisdizionale, tra crisi della legalità, armonizzazione degli ordinamenti giuridici, tutela giurisdizionale dei diritti, metodi alternativi di prevenzione e gestione dei conflitti.

Saranno esaminate, principalmente, le seguenti aree tematiche:

  • giurisdizione e sovranità;
  • il monopolio statuale della giurisdizione;
  • l’emergenza tra legislazione, magistratura e avvocatura;
  • giustizia e repressione nelle esperienze totalitarie;
  • teoria giuridica e giustizia costituzionale;
  • il carattere transnazionale della giurisdizione;
  • certezza del diritto e giustizia predittiva.

Il modulo ha come obiettivo lo studio approfondito degli aspetti privatistici di temi classici (quali il rapporto tra interessi e procedimento, processo, fattispecie, precedenti giudiziali, giustizia), rivisitati anche alla luce della loro interazione con nuove disposizioni adottate o adottande nell’ordinamento interno o in area UE, dei più recenti contrasti giurisprudenziali e dottrinari e delle nuove tendenze e tematiche, quali il profilo del rapporto tra regole formali e giustizia sostanziale, della calcolabilità del diritto, dell’automazione delle attività giuridiche, nonché il rapporto tra giustizia e nuove tecnologie.

Avrà quindi per oggetto gli aspetti processuali e sostanziali dei rapporti tra normativa, procedimento, processo e tutele, anche al fine dell’indagine sui rapporti tra processo e giustizia e tra giustizia e diritto calcolabile; con approfondimenti sui rapporti tra procedimenti e automazione; sui nessi tra fattispecie, precedenti e machine learning; sulla decisione robotica e sulle relazioni tra giustizia e intelligenza artificiale; sulle consulenze robotiche: contratti, pareri, atti giudiziali e intelligenza artificiale.

Il programma di Diritto romano riguarderà il processo privato romano, dalle origini all’età post-classica e giustinianea, in stretta correlazione con lo sviluppo del diritto sostanziale, prevalentemente formatosi attraverso la prassi giudiziaria e l’opera creatrice del pretore romano.

L’analisi, pur nella sua caratterizzazione storico-giuridica, verrà svolta in termini utili alla formazione dei dottorandi di tutte le aree, in una prospettiva di comparazione diacronica e teorico-generale.

Speciale risalto sarà dato al problema dell’incidenza della tradizione processualistica romana sulla formazione del diritto processuale nei sistemi di Common Law e di Civil Law.

Il programma si svilupperà principalmente sulle seguenti scansioni tematiche:

  • dal fatto alla norma attraverso il processo;
  • l’evoluzione delle forme processuali: dai sistemi arcaici a struttura arbitrale privata ai sistemi statuali;
  • l’evoluzione del processo privato romano nell’incerto assetto costituzionale del principato e del dominato, il ruolo del giudice-funzionario e il controllo politico del suo operato;
  • il processo penale e le sue specificità;
  • la concezione medievale della giustizia e il ruolo unificante del diritto romano;
  • l’evoluzione “romanistica” della Giustizia e del processo nell’Europa moderna e nei paesi angloamericani;
  • il “diritto codificato” e il “diritto giurisprudenziale“.
  • Stare Decisis. Il valore del precedente giurisprudenziale nei sistemi codificati e di Common Law: una lettura romanistica.

Il programma di Diritto comparato si prefigge l’obiettivo di approfondire i temi relativi all’accesso, allo svolgimento del giudizio e alle tecniche di decisione delle Corti costituzionali o Corti supreme.

I temi di taglio generale verteranno sulla configurazione del giusto processo, sul dialogo tra le Corti, sui filtri all’accesso alle Corti costituzionali/Supreme, sulla capacità delle Corti di stabilire il proprio docket, sulle tecniche di garanzia dei diritti fondamentali, nonché sull’analisi del ruolo del precedente nei sistemi di Common e Civil Law.

Più nel dettaglio, i temi di maggiore interesse riguarderanno (a titolo indicativo e non esaustivo):

  • nei sistemi con Corti costituzionali: le vie di accesso alla Corte; la tendenza alla dilatazione dell’oggetto e dei parametri di controllo, l’apertura all’incorporazione delle fonti di diritto internazionale nel blocco di costituzionalità; l’inquadramento delle decisioni delle Corti quanto a tipologia, effetti, vincolatività e collocazione nel sistema delle fonti; i rapporti con gli altri poteri, in particolare con il Parlamento; il ruolo nella risoluzione dei conflitti costituzionali.
  • nei sistemi con Corti Supreme, oltre ai temi precedentemente indicati: l’inquadramento della struttura e l’analisi del coordinamento delle attività giurisdizionali di vertice con quelle di giurisdizione costituzionale delle libertà.
  • nei sistemi con Corte di cassazione: le prospettive sul ruolo in trasformazione degli organi di legittimità.

Certamente, ecco il testo con le parole chiave in grassetto:

Il modulo di Filosofia del diritto si articola in due distinti approfondimenti: a) l’analisi, muovendo da un approccio storico-evolutivo, del concetto di Teoria generale al fine di cogliere l’odierna distinzione tra l’indirizzo “fondativo” di Francesco Carnelutti e quello “normativo” di Norberto Bobbio; b) l’analisi, attraverso la metodologia mutuata dal cosiddetto Law and Literature Movement, dei rapporti tra processo e cultura al fine di cogliere la natura esistenziale e storico-politica, ancor prima che istituzionale e giuridica, del processo.

Il programma si sviluppa sulle seguenti tematiche:

a) I precursori della Teoria generale: i pandettisti in Germania; alcuni “deragliamenti” in Francia e Inghilterra: la Teoria generale “senza il diritto”; un nuovo inizio: la Teoria generale come metodo (Hans Kelsen); la Teoria generale riferita ai principi (Ernst Rudolf Bierling); i primi tentativi in Italia: la Teoria generale di Cesarini Sforza, Francesco Invrea e Giacomo Perticone; la Teoria generale nel pensiero di Francesco Carnelutti: la funzione e la struttura; la Teoria generale nel pensiero di Norberto Bobbio: la (sola) struttura.

b) Le due facce della medesima medaglia dell’arte: discorso e figura; arte e diritto: da Ulpiano ai nostri giorni; il processo nell’arte; il processo come arte; storie e immagini del processo (a partire da La borsa di Miss Flite di Bruno Cavallone); il “dramma” del giudizio attraverso il cinematografo (a partire dal film Cronaca di un delitto di Mario Sequi); sulla differenza carneluttiana tra finzione e invenzione: le possibilità del processo.

Attività di perfezionamento linguistico e informatico +
Attività di valorizzazione della ricerca e della proprietà intellettuale +
Sbocchi occupazionali e professionali previsti +